L’Opre Leggiadre

L’Opre Leggiadre. I Lavori Femminili nelle Regioni Italiane.
Con appendice all’esecuzione di vari punti di ricamo.
A cura di Geneviève Porpora

Ristampa legale originale* dell’omonimo volume di Lucia Petrali Castaldi (edizione del 1940) nella quale l’autrice illustra lavori e campionature abilmente raccolti o avuti e selezionati nel corso di ricerche svolte nelle varie regioni italiane, tra non poche difficoltà. Dalla fatica della Petrali, maestra elementare, traspare non solo il suo animo gentile e rispettoso dell’altrui lavoro:
Dettando la stesura, m’è occorso valermi di pubblicazioni diverse, da me sempre indicate: a volte ne ho ripetuto fedelmente passi, non con lo scopo di facilitarmi il lavoro, sebbene per diverse ragioni da me ritenute buone e cioè: per non attribuirmi concetti ed espressioni non miei; per rispetto scrupoloso di quei concetti, temendo, con forma riassunta, di alterarne l’interpretazione o di trascurarne particolari utili
ma anche rigurgiti di autentico patriottismo accompagnati dal desiderio di valorizzazione delle attività donnesche:
“L’ora volge propizia per la rivalutazione delle attività nostre, Italiane sorelle: se la Patria impone agli uomini compiti rudi e sagrificio  di vita quando occorra, a noi, donne, richiede abnegazione quotidiana, cura di ogni occupazione intesa a far amare altrui la vita e il bene, cura dunque dei lavori nostri, essi stessi emanazione e scuola di bene – quei lavori che son miracoli di grazia, indicati col termine comprensivo che dà il titolo al volumetto”.

Lucia Petrali Castaldi pubblicò L’opre leggiadre dopo un triennio di ricerche durante le quali ebbe occasione di ammirare da vicino l’operosità geniale paziente e le belle produzioni tradizionali rispondenti al carattere etnico, ai gusti istintivi di ciascuna gente che erano presenti nelle varie regioni italiane.
Il volume presenta un’ampia panoramica sulle arti tessili e lavorazioni di artigianato artistico minore, corredate da oltre 300 illustrazioni e da un’appendice sull’esecuzione di vari punti di ricamo.
Con questa terza ristampa di un testo divenuto ormai introvabile (Milano 1929, 1940) riemerge una testimonianza preziosa ed importante dei piccoli molteplici laboratori ed associazioni, nonché delle tradizioni, usi e costumi nostri presenti in Italia alla fine degli anni Quaranta. Il testo originale è completato da numerose annotazioni a piè di pagina, tratte da riviste e documenti coevi.
Indice

Immagine copertina (plastificata opaca): Velo da sposa in merletto di Burano tipo Bruxelles indossato il giorno delle nozze (1887) dalla contessa Cesarei Maria Antonietta nata a Perugia, sposa del conte Gabriele Chiericati di origini venete (Vicenza)
Formato 24 x 17
Pagine 385
Oltre 300 immagini B/N d’epoca
€ 26,00 + spese spedizione
EDIZIONE LIMITATA E NUMERATA
COD. 1/OPRE


* Questa è l’ edizione illegalmente riprodotta da Edizioni Dessein di Elio Michelotti
Il volume fu ristampato e oggetto di una campagna abbonamenti della rivista Ricamo Italiano (attualmente in liquidazione) ed inviato in dono a chi si abbonava alla rivista, nonostante fosse noto al Direttore, sig. Elio Michelotti, che Geneviève Porpora detenesse i diritti di autore (in via esclusiva) rilasciati dagli eredi di Lucia Petrali Castaldi.

CONDANNATO L’ARCH. ELIO MICHELOTTI DIRETTORE DI RAKAM E RICAMO ITALIANO PER VIOLAZIONE DIRITTI D’AUTORE

Ebbene, ci sono voluti oltre quattro anni,  l’aver cambiato ben 3 avvocati, ma alla fine l‘arch. Elio MIchelotti, attuale direttore di Ricamo Italiano e Rakam, è stato condannato a 3 mesi  di reclusione e ad una sanzione penale di euro 1.400,00 per aver copiato, e promesso in dono nella campagna abbonamenti 2006-2007 della rivista Ricamo Italiano, il volume L’Opre Leggiadre di cui gli eredi viventi mi avevano concesso i diritti in via esclusiva per la relativa ristampa.
Qualcuno aveva cercato di dissuadermi dall’andare avanti legalmente. Al che ho sempre risposto che se nessuno fa mai niente, coloro che hanno fatto dell’appropriazione indebita dell’altrui opera di ingegno una prassi  quotidiana, ebbene, la faranno sempre franca e resteranno impuniti. Non so come la pensiate voi e mi piacerebbe conoscere un vostro parere, ma io, cascasse il mondo,  combatterò sempre queste forme di disonestà intellettuale poichè ritengo che appropriarsi del lavoro altrui, frutto di anni di lavoro, studi e ricerche anche economiche, sia paragonabile ad un atto criminoso della peggior specie che va, dunque, punito come merita e non ignorato. Il problema è che  i “copioni” hanno l’abitudine di coalizzarsi tra loro. Come di fatto avvenuto. Il tentativo è senz’altro quello di “sfiancare” la vittima designata come se tante formichine cattive  si alleassero per far soccombere il leone.
Scarica CONDANNA PENALE MICHELOTTI



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